Fra pochi giorni parte la Copa America Centenario, competizione che per la prima volta si allarga a 16 squadre proprio per i 100 anni dalla prima edizione vinta dall’Uruguay. Quest’anno a ospitare il torneo sono gli Stati Uniti che hanno grande voglia di fare bene e di portare in alto la bandiera della CONCACAF contro le nazionali della CONMEBOL.
Argentina vice campione del mondo e grande favorita a vincere il torneo. Nessun assente di lusso se non Tevez. Messi ha avuto un problema nell’ultima amichevole ma dovrebbe farcela a partire titolare già nel primo match. Albiceleste nel girone con Bolivia (che ne ha prese 4 dagli USA l’altra notte), Panama e i campioni in carica del Cile che lo scorso anno in casa sconfissero in finale proprio Messi e soci. Sanchez e compagni possono essere fra gli indiziati ad arrivare quantomeno in finale.
Secondo favorito è il Brasile di Dunga che però su presenta negli USA senza Neymar e Thiago Silva. Scelte volute per preservare i due come fuori quota alle Olimpiadi. Senza il suo miglior difensore e il suo miglior attaccante la verdeoro perde molto e secondo noi questa Copa per la Selecao potrebbe essere un vero flop. Nello stesso girone l’Ecuador di Enner Valencia e Jefferson Montero (male nelle ultime tre amichevoli), Haiti e il Perù chiamato a dare conferme dopo l’ottimo terzo posto dello scorso anno. Il 4-0 a Trinidad e il 3-1 al Salvador non sono molto indicativi. Attendiamo test più impegnativi per Vargas e soci.
Uruguay inserito in un gruppo non certo semplice (come Giamaica, Messico e Venezuela) e tenuto conto che quasi certamente Suarez salterà per infortunio le prime tre gare, per la Celeste qualificarsi non sarà semplice. Tutto nei piedi di Cavani. La Giamaica ha dimostrato lo scorso anno di essere una formazione tosta soprattutto in difesa. Il Messico oltre ad avere qualità e tradizioni avrà dalla sua il tifo di tutte le comunità tricolor degli USA. Venezuela vero e proprio punto di domanda, squadra capace di tutto in una singola gara nel bene e nel male. I problemi sociali e politici del paese però potrebbero distrarre i componenti della rosa dal loro dovere sportivo.
Chiudiamo col gruppo A quello dei padroni di casa degli USA. I ragazzi di Klinsmann sanno bene che questa è una grande opportunità a livello mediatico. Misurarsi contro le potenze del sudamerica in casa propria è un vantaggio non da poco. La MLS ormai è allo stesso livello di una campionato medio alto in Europa e questo non solo grazie agli stranieri. USA reduci da 4 vittorie di fila. Attenzione però ad un gruppo non certo mordibo: il Costa Rica sa il fatto suo e in Gold Cup si fa sempre rispettare; il Paraguay solo lo scorso anno ha chiuso quarto mentre la Colombia, assieme al Cile e all’Uruguay secondo noi è la vera anti-Argentina.
COLOMBIA VINCENTE
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